Discorso di apertura della Mostra inaugurata presso la Rinascente a Padova il 26 settembre 2009 dalla figlia del Pittore Vittorio Morello.
E' una grande emozione per me trovarmi qui, tra le opere di mio padre, con tanti amici che hanno accolto il nostro invito a ricordarlo come uomo e come artista.
La commozione mi prende quando penso alla sua vita, così intensamente vissuta non solo per la sua famiglia, ma anche per inseguire quegli ideali che lo hanno portato ad incontrare i popoli dell'Africa e dell'America Latina e a trasferire nelle sue opere i volti, i paesaggi, gli ambienti più umili, i lavoratori e le loro famiglie.
I suoi ultimi vent'anni, che ha trascorso qui con noi, li ha spesi per raccontare quello che più era entrato nel suo animo e l'aveva colpito profondamente.
Era con noi, ci amava e ci seguiva, ma allo stesso tempo una parte di sè era sospesa nella memoria di quelle terre, di quella gente.
Amava la sua arte, poiché in essa sapeva di aver trovato il suo modo di raccontare le meraviglie della vita.
Se n'è andato con lo spirito da bambino, capace di sorprendersi alla vista di un luogo, di un tramonto, di una visione che lo portava nel suo mondo creativo.
A nome di tutta la famiglia ringrazio l'Associazione Erika per averci dato l'opportunità di inviare un messaggio di solidarietà in quei mondi che ha tanto amato attraverso le sue opere.
Ringrazio il Comune di Padova, l'Assessorato alla Cultura, il personale del Settore Attività Culturali servizio mostre, per l'organizzazione di questa esposizione.
Ringrazio quanti si sono prodigati per la realizzazione del catalogo che permette anche a chi non l'ha conosciuto di comprendere la vita e l'opera di mio padre.
Ringrazio tutti voi, che siete qui presenti, e quanti verranno a visitare la mostra per aver voluto onorare la memoria di mio padre.
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